L’alluminio è tra i materiali più utilizzati nella nostra quotidianità: questo metallo leggero è presente in pentole, lattine, nella cosiddetta “carta stagnola”, ma anche in deodoranti, dentifrici e farmaci. I suoi effetti tossici provocati dall’accumulo nel nostro organismo sono stati confermati da diversi studi e l’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito dei limiti massimi di esposizione all’alluminio. Ma non c’è da allarmarsi: possiamo continuare a sfruttare l’utilità di questo metallo attraverso pochi e semplici accorgimenti.
Il Ministero della Salute ha infatti diffuso delle linee guida il cui obiettivo è quello di informare i consumatori circa il corretto uso dei materiali contenenti alluminio che vengono a contatto con gli alimenti per far comprendere alla popolazione che l’alluminio non è un materiale che comporta danni alla salute, ma è il suo utilizzo non corretto che può provocare rischi.
Qui la campagna informativa del ministero; invece qui un interessante studio dell’ISS sull’esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare: la cessione di alluminio da articoli monouso di cucina è inferiore di quella che si verifica da pentole e utensili.