Siamo abituati ad associare la magrezza, la “bella” forma fisica, con la salute, la gioia e il fatto che non ci succederà mai nulla. Gli studi invece evidenziano che anche i magri hanno i loro guai e non sono esentati dal rispettare uno stile di vita sano ed equilibrato.
Una recente revisione di 93 studi clinici da ha mostrato che la NAFLD, la steatosi epatica non alcolica (comunemente nota come “fegato grasso”) è presente anche in soggetti con BMI in piena regola, infatti in media circa il 40% della popolazione con NAFLD risulta non obeso (il 54% in Italia) e quasi il 20% risulta magro.
La NAFLD rappresenta in genere uno spettro di modificazioni della struttura e della funzionalità del fegato. Si va dal semplice accumulo di grasso (steatosi) a quadri di infiammazione cronica (steatoepatite) e di fibrosi/cirrosi.
Ebbene, nella popolazione non obesa/magra con NAFLD, il 39% soffriva di steatoepatite, il 29,2% aveva una fibrosi importante e il 3,2% soffriva di cirrosi.
Conclusioni:
- I soggetti magri/non obesi affetti da NAFLD hanno alterazioni del metabolismo (a livello epatico e diabete) e mortalità (per eventi cardiovascolari) paragonabile agli obesi
- L’obesità non dovrebbe essere il solo criterio per lo screening per NAFLD, anche se tradizionalmente le due condizioni sono sempre state associate
- Gli studi clinici sulla NAFLD dovrebbero includere partecipanti appartenenti a tutti i range di indice di massa corporea (BMI)
(Ye Q, Zou B, et al. Global prevalence, incidence, and outcomes of non-obese or lean non-alcoholic fatty liver disease: a systematic review and meta-analysis. Lancet Gastroenterol Hepatol 2020;5:739-752. doi:10.1016/S2468-1253(20)30077-7)