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Emorroidi e Caldo – Cosa Fare?

da | Lug 18, 2023

Cosa sono le emorroidi?

Le emorroidi sono una condizione comune nella popolazione adulta con una prevalenza di circa il 4%. In Italia circa 3 milioni tra uomini e donne ne soffrono, o hanno sofferto almeno 1 volta, di questo disturbo spesso fastidioso e imbarazzante. Le emorroidi sono costituite da cuscinetti venosi di tessuto connettivo, a cavallo dell’orifizio anale, molto vascolarizzato, che riveste la parte inferiore del retto. Tale tessuto contribuisce a chiudere completamente il canale anale e quindi svolge un ruolo fondamentale di sostegno e nella continenza fecale. A seconda della loro localizzazione, le emorroidi di distinguono in emorroidi interne ed emorroidi esterne. Le prime si sviluppano all’interno del canale anale e sono indolori (a meno che non siano completamente prolassate o siano associate a ragadi), mentre quelle esterne appaiono come protuberanze dure e dolenti. In alcune situazioni dovute a familiarità, alimentazione squilibrata, obesità, sedentarismo, temperature elevate, sforzi o stipsi si possono gonfiare, e fuoriuscire sfociando in sanguinamento, dolore e prurito. Si distinguono quattro diversi gradi (o stadi), dal I° al IV° grado, che rispecchiano il grado di gravità delle emorroidi.

emorroidi
Foto di Robert da Pixabay

Perché le emorroidi con il caldo aumentano?

Le temperature elevate, in particolar modo in estate, possono provocare le emorroidi, poiché il calore agevola la vasodilatazione promuovendo quindi la dilatazione dei vasi che irrorano i cuscinetti emorroidari, causando prurito, gonfiore, infiammazione e dolore. In via indiretta anche alcuni cambiamenti nella dieta come maggior consumo di alcolici, cibi piccanti o estremamente speziati, unito ad un eccesso o irregolarità alimentare e di conseguenza intestinale, possono esacerbare le condizioni delle emorroidi.

Cosa fare in caso di emorroidi?

emorroidi

In linea generale è importante valutare il grado di gravità e dell’estensione delle emorroidi: per cui in uno stadio iniziale basterà modificare lo stile di vita, come eliminare dalla dieta i fritti, i cibi piccanti, alcolici e le spezie, aumentando il consumo di fibre e l’idratazione con acqua. È bene anche svolgere una regolare attività fisica senza caricare troppo sul basso ventre, che potrebbe aiutare la motilità intestinale. Non trattenere o rinviare l’evacuazione. Soprattutto nei periodi estivi è bene utilizzare indumenti leggeri, non troppo stretti per non esacerbare l’irritazione della zona interessata e non ostacolare la corretta circolazione a livello del plesso emorroidario. Alcune lozioni topiche sono a base cortisonici o estratti naturali (che leniscono l’infiammazione, il prurito e l’edema) e anestetici (che alleviano il dolore). Dall’analisi di diversi studi clinici, i flebotonici hanno mostrato avere un potenziale beneficio nell’uso per le emorroidi sintomatiche e per alleviare i sintomi dopo l’emorroidectomia. La maggior parte dei dati supporta l’ipotesi che i flebotonici alleviano in maniera significativa i sintomi causati dalle emorroidi e della post emorroidectomia, come ad esempio il sanguinamento (p=0,0002), sanguinamento post-emorroidectomia (p=0,004), prurito (p=0,02), perdite (p=0,0008) e il miglioramento generale dei sintomi (p <0,00001) [1]. I flebotonici naturali, come ad esempio l’estratto della corteccia di ippocastano (escina) grazie all’attività sui capillari che ne aumenta la resistenza e ne riduce la permeabilità, favorisce la funzionalità del microcircolo. La diosmina, un bioflavonoide vegetale presente soprattutto negli agrumi ed in piante come la Ruta graveolens, che grazie alle spiccate proprietà antiinfiammatorie, antiedematosa, e protettiva vascolare, la rendono utile come venotonico in presenza di emorroidi. In caso di episodi frequenti di tromboflebite emorroidaria esterna, è necessario l’intervento chirurgico laddove i metodi ambulatoriali non apportano benefici consistenti. Per cui, non bisogna sottovalutare i primi segnali come prurito, bruciore, dolore nelle zone critiche e rivolgersi al proctologo per una visita specialistica o al proprio medico per dei consigli mirati.

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Disclaimer: Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali, non intendono costituire la formulazione di una diagnosi, e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. È’ bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante e/o di un esperto specializzato.

Bibliografia

[1] The Cochrane Collaboration. 2012 Phlebotonics for haemorrhoids (Review).