Negli ultimi anni i ritmi delle nostre vite sono decisamente cambiati ripercuotendosi inevitabilmente sulle nostre abitudini alimentari. Se prima si ordinava una pizza a domicilio una volta ogni tanto, in qualche occasione particolare, oggi il cibo a domicilio è diventato un’abitudine per molti di noi; e non si tratta solo di pizza ma di cucine di qualsiasi tipo: da quelle etniche a quelle locali, dallo street food alle pizzerie; sono moltissime le applicazioni che propongono decine di menù pronti a soddisfare tutti i palati.
Quello del cibo da asporto è solo uno degli aspetti indagati dall’Eurispes nel “Rapporto Italia 2020”, uno studio approfondito degli italiani che da un quadro ben preciso del nostro paese dal punto di vista politico, sociale ed economico.
Rimanendo nell’ambito alimentare, sono diversi i dati che vengono forniti: purtroppo emerge che l’italia detiene quasi il primato per l’ obesità infantile: siamo secondi in Europa per obesità infantile maschile e al quattordicesimo posto per quella femminile. Tornando al cibo a domicilio, ben il 54% degli Italiani ordina a domicilio e addirittura più del 70% compra alimenti già pronti o che richiedono pochi minuti di cottura.
Altro aspetto in evidenza è l’ aumento di vegetariani e vegani rispetto al 2018: si è passati da circa un 6,5% ad un quasi 9%. Per non parlare delle diete “senza”: il 18,7% degli italiani che hanno partecipato all’indagine ha un’alimentazione priva di lattosio, il 16,3% segue un’alimentazione arricchita regolarmente da integratori e il 14,6% mangia cibi senza glutine; quest’ultimo dato è in contrasto con quanto dichiarato dall’AIC (Associazione Italiana Celiaci), secondo cui la popolazione celiaca sarebbe pari al 2%. Sarebbero quindi molte di più le persone che si affidano ai cibi senza glutine anche se non hanno questo bisogno.
Qui l’indagine Eurispes.