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Il Colesterolo: nemico silenzioso ma anche amico insostituibile

da | Giu 12, 2020

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Il colesterolo è un grasso o lipide famoso ormai da decenni, combattuto senza tregua, incolpato di ogni male. Possibile che un composto naturale abbia solo effetti negativi? Ovviamente no, anzi, le sue funzioni biologiche sono assolutamente fondamentali per la vita e la parola d’ordine è sempre quella: equilibrio!!

Iniziamo con il dire che il colesterolo viene prodotto dai nostri tessuti, fegato in primis (70% del fabbisogno totale). Poiché è anche introdotto con l’alimentazione, la produzione endogena (dell’organismo) diminuisce quanto più ne assumiamo con la dieta (regolazione a feedback negativo).

Tutto questo a patto:

  • Di non esagerare e creare una situazione non gestibile. L’assunzione con la dieta dovrebbe aggirarsi sui 200-300 mg al giorno.
  • Di non essere affetti da patologie (ipercolesterolemia familiare, diabete,  ipotiroidismo, disfunzioni epatiche o renali) o assumere sostanze (alcool, fumo,  cortisone, contraccettivi orali, immunosoppressori, antiretrovirali, steroidi anabolizzanti) che rendono di fatto il sistema non preciso

FUNZIONI BIOLOGICHE

È un composto ciclico presente nel mondo animale e praticamente assente nelle piante che contengono invece i fitosteroli, con funzioni biologiche differenti.

  • È un costituente della membrana di ogni cellula, cui conferisce stabilità e possibilità di regolare gli scambi di sostanze
  • Partecipa alla divisione cellulare, importante per lo sviluppo embrionale, i tessuti in crescita o a rinnovamento rapido (alto turnover: pelle, capelli, ecc)
  • È un componente della guaina mielinica dei nervi che assicura una corretta trasmissione delle informazioni
  • È la base per produrre gli ormoni steroidei da cui derivano estradiolo, progesterone, testosterone, aldosterone e cortisolo
  • Partecipa alla sintesi della vitamina D a livello della cute per azione dei raggi ultravioletti
  • È costituente della bile, grazie alla quale si ha l’emulsione dei grassi, cioè il frazionamento in aggregati più piccoli e quindi più facilmente aggredibili per digestione ed assorbimento. Inoltre la bile facilita anche l’assorbimento del calcio.

Essendo idrofobici (che non si sciolgono in acqua), sia il colesterolo che i trigliceridi non sono solubili nel plasma ma circolano nel torrente sanguigno aggregati in complessi chiamati lipoproteine, che vengono classificate il base alla densità: molto bassa (VLDL, very low density lipoproteins), bassa (LDL, low density lipoproteins), intermedia (IDL, intermediary density lipoproteins) e alta (HDL, high density lipoproteins). Ognuno di questi complessi ha un ruolo specifico nel “traffico” del colesterolo ed è qui e possono nascere i problemi: troppo colesterolo intasa le nostre autostrade interne!!!!!

Vediamo meglio:

  • VLDL: assemblate nel fegato, trasportano colesterolo e trigliceridi in tutto l’organismo. Lungo il viaggio cedono soprattutto i trigliceridi, trasformandosi in IDL. Cedono anche colesterolo alle HDL
  • LDL: dal fegato, si spostano in direzione dei tessuti cariche di colesterolo. A livello dei capillari, fuoriescono dal circolo e riforniscono le cellule di colesterolo. Sono identificate come colesterolo cattivo perché possono depositarsi nelle pareti dei vasi e sviluppare placche aterosclerotiche
  • IDL: tornano al fegato, vengono arricchite in colesterolo e riciclate come LDL
  • HDL: si caricano del colesterolo in eccesso dai tessuti e lo riportano al fegato perché possa essere impiegato nella bile o riciclato nelle VLDL. Sono complessi “SPAZZINI”, puliscono e quindi sono identificate come il colesterolo buono
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CONTENUTO MEDIO

Il nostro organismo contiene circa 150 g di colesterolo (di cui 30 g nell’encefalo ed 8 g nel plasma). La colesterolemia è la misura di quella quota di colesterolo che circola nel sangue; poiché il colesterolo non circola libero, in realtà si misura il livello delle lipoproteine plasmatiche. Si ha cosi il colesterolo totale, il colesterolo HDL e non-HDL (totale-HDL= VLDL+IDL+LDL) ed il colesterolo LDL.

L’OMS raccomanda dei livelli cui attenersi per mantenere un buon stato di salute. In generale il colesterolo totale, LDL e non-HDL sono fattori di rischio per sviluppare patologia cardiovascolare, mentre le HDL hanno un ruolo protettivo.

Il rischio cardiovascolare è legato alla possibilità che il colesterolo trasportato dalle LDL si depositi nelle arterie, dia l’inizio ad un processo infiammatorio che esita nella formazione delle placche aterosclerotiche o ateromi. Le conseguenze sono

  • occlusione dei vasi con deficit di rifornimento di ossigeno e nutrienti dei tessuti a valle dell’occlusione (ischemia e infarto)
  • frammentazione della placca e rilascio in circolo di emboli che possono ostacolare il flusso di sangue anche a distanza
  • assottigliamento e rottura della parete dei vasi

Gli esiti dipendono dal distretto colpito (cuore, cervello, intestino, polmoni, ecc) e dal calibro del vaso interessato (più è grande il vaso, maggiore è la porzione di tessuto a valle interessato, più grave la conseguenza).

L’ipercolesterolemia non dà sintomi e viene rilevata con gli esami del sangue.

Purtroppo l’ipercolesterolemia con valori >240 mg/dl è in crescita negli ultimi 10 anni in entrambi i sessi. Un ruolo centrale nel controllo della colesterolemia è svolto dalla DIETA e dallo STILE DI VITA, che sono non solo una prevenzione, ma anche il primo passo della terapia. Nelle forme lievi può essere sufficiente infatti correggere le abitudini errate per una corretta gestione della situazione.

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ALIMENTI SI E ALIMENTI NO

  • verdure (2-3 porzioni al giorno), frutta (2 porzioni al giorno), cereali (meglio se pane, pasta e riso integrali e poi farro, avena, orzo), legumi (2-4 volte a settimana): sono ricche di fibre e di antiossidanti
  • riduzione dei grassi saturi (burro, lardo, strutto, panna, olio di colza e di palma), impiego di oli vegetali ricchi di grassi insaturi (olio extravergine di oliva, di semi: mais, arachidi, girasole, olio di riso)
  • limitare i grassi (insaccati, formaggi, uova, latte intero, frattaglie)
  • pesce azzurro (2-3 volte a settimana, preferire cottura al forno, al vapore, al cartoccio), molluschi e crostacei (1 volta a settimana)
  • carne bianca di preferenza, pollame senza pelle
  • evitare fritture, si alle cotture al vapore, forno, bolliture e cartoccio
  • evitare cibi elaborati e confezionati, industriali, ricchi di sale e conservanti
  • evitare alcool e zuccheri semplici e raffinati (glucosio, saccarosio e fruttosio industriale)

STILE DI VITA

  • evitare il fumo
  • praticare attività fisica di tipo aerobico
  • controllo del peso corporeo, soprattutto del grasso addominale (il girovita ottimale deve essere inferiore a 94 cm nell’uomo e 80 cm nella donna)
  • controllare patologie coesistenti: ipertensione, diabete, alterazioni della tiroide, ecc

TERAPIE

  • PREVENZIONE: si basa sulle correzioni alimentari e sull’adozione del corretto stile di vita
  • SOSTANZE NATURALI per il controllo del colesterolo
    • monacolina K: dal riso rosso fermentato ad opera del lievito Monascus purpureus, ha struttura chimica della LOVASTATINA, inibisce l’enzima HMG-CoA reduttasi (3-idrossi 3-metiil glutaril- coenzima A reduttasi) che catalizza la reazione chiave della sintesi del colesterolo
    • carciofo: coleretico (stimola la produzione di bile), inibitore della HMG-CoA reduttasi, induttore dei recettori per le LDL (aumento della captazione cellulare e rimozione dal circolo con minor rischio di deposizione sulle pareti)
    • aglio: l’allicina ha potere antiossidante
    • tarassaco: coleretico, colagogo (stimola il flusso di bile)
    • omega 3
  • FARMACI
    • statine (inibizione della HMG-CoA reduttasi)
    • fibrati (promozione della degradazione dei lipidi)
    • inibitori dell’assorbimento intestinale del colesterolo (ezetimibe)
    • niacina  o acido nicotinico (inibizione della sintesi delle VLDL e aumento delle HDL: acipimox)
    • sequestranti degli acidi biliari (legano il colesterolo nella bile e ne promuovono l’eliminazione intestinale: colestiramina)
    • inibitori della sintesi epatica di lipoproteine epatiche (lomitapide)