facebook img

Il Colesterolo, un nemico silenzioso

da | Dic 20, 2019

blood 1813410 1920

La vita che conduciamo e lo stile alimentare conducono spesso ad un’ipercolesterolemia che risulta essere il primo fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche, prima causa di morte nel mondo occidentale.

Circa il 35% della popolazione è in cura per tale patologia ma più del 40% non sa neanche di esserne affetto. Perchè purtroppo il colesterolo è un nemico silenzioso, che agisce in sordina per manifestarsi eclatante quando la situazione è fuori controllo e, spesso, irreversibile.

La malattia aterosclerotica è una malattia complessa, determinata non solo dagli elevati livelli di colesterolo ma anche da fattori di rischio quali fumo, sovrappeso, ipertensione, diabete, radicali liberi ecc.

In un Paese come l’Italia, caratterizzato da un costante aumento dell’aspettativa di vita, è assolutamente necessario implementare azioni preventive che possano far raggiungere le età più avanzate nelle migliori condizioni di salute e con una qualità di vita dignitosa. Nell’ambito della ricerca epidemiologica sviluppata negli ultimi 30 anni, è stata dimostrata la reversibilità del rischio, cioè l’azione preventiva efficace può ridurre in modo significativo la frequenza di malattie cardiovascolari incidendo sui fattori di rischio noti.

Modificare e migliorare i comportamenti non salutari contribuisce a mantenere entro i limiti o ridurre la pressione arteriosa, la colesterolemia, la glicemia a digiuno e l’indice di massa corporea, ritardando o evitando il presentarsi di eventi acuti. Pertanto, parallelamente al crescere delle possibilità di trattamento medico e chirurgico delle patologie già conclamate, si è venuta sempre più affermando la consapevolezza dell’importanza degli interventi di promozione della salute e di prevenzione sugli stili di vita, al fine di impedire o ritardare l’insorgenza delle malattia cardiovascolari.

Quando i valori di colesterolo sono lievi o moderati, dopo un consulto con il medico di fiducia, si può ricorrere agli integratori alimentari, che possono rappresentare una valida alternativa alle statine.