Il fegato è una vera e propria “centrale operativa” che svolge moltissimi ruoli nella nostra fisiologia e pertanto è importante mantenerlo in buona salute con uno stile di vita sano.
L’AISF (Associazione italiana per lo studio del fegato) raccomanda delle regole da seguire per ridurre l’incidenza delle patologie epatiche, ad esempio:
- Seguire una corretta alimentazione e praticare regolarmente attività fisica, per contrastare obesità, dislipidemia e diabete che portano ad accumulo di grasso nel fegato (Steatosi epatica). Non si deve rinunciare del tutto a qualche strappo alla regola, purché nei giorni seguenti si compensi l’eccesso con il consumo prevalente di verdura e frutta fresca, legumi e cibi leggeri. Non digiunare, è un eccesso anche quello!
- Fare attenzione allo stato di igiene degli alimenti: l’epatite A si trasmette per ingestione di prodotti infetti quali frutti di mare, verdure e acqua. Attenzione anche ad utilizzare strumenti taglienti in comune con persone non conosciute: l’epatite B e C si trasmettono attraverso il sangue di soggetti infetti.
- Consumare alcol in modo moderato, salvo restrizioni specifiche in caso di epatopatie già note, e non assumere insieme farmaci ed alcolici.
- Non abusare dei farmaci, attenersi alle modalità ed alle dosi indicate dal medico.
- Non consumare droghe.
- Evitare rapporti sessuali a rischio non protetti: tra le malattie a trasmissione sessuale è inclusa l’epatite B e anche l’HIV può portare danni al fegato.
- Considerare il vaccino per l’epatite A e B (dal 1991 il vaccino per l’epatite B è obbligatorio per i bambini) soprattutto per viaggi in paesi esotici nel primo caso e per soggetti a rischio (sanitari, tossicodipendenti, partner di soggetti con HIV).
- Controllare periodicamente con esami del sangue i parametri di salute epatica come le transaminasi (ALT: alanina aminotransferasi e AST: aspartato aminotransferasi) e la gamma glutamil transferasi (gamma GT).
Come si manifesta il danno epatico
Il danno epatico inizia in modo silenzioso e progredisce se non si correggono o individuano le cause.
A prescindere dalla causa, le modificazioni che subisce un fegato che si sta ammalando – e che portano nel tempo ad un malfunzionamento – sono identificabili in dei passaggi abbastanza tipici:
- Accumulo di grasso nelle cellule: è la condizione di steatosi epatica, il “fegato grasso”, che porta ad uno stato di infiammazione del tessuto. È uno stadio iniziale reversibile ed è purtroppo abbastanza comune, soprattutto tra gli obesi.
- Il perdurare degli stimoli infiammatori se non vengono corrette le cause, porta ad una infiammazione sempre più importante con sofferenza e morte delle cellule. Il fegato ha la possibilità di rigenerarsi e di compensare la perdita di sostanza fino ad un certo limite, poi la riparazione avviene con deposizione di tessuto fibroso, si creano delle “cicatrici”
- L’accumulo di tessuto fibroso altea la struttura e la capacità di lavorare del fegato fino ad una condizione detta cirrosi epatica
- Nel 7% circa dei casi di cirrosi, può svilupparsi un epatocarcinoma.
La velocità di questa progressione dipende dalla causa: sarà veloce nel caso degli alcolisti cronici ad esempio.
I sintomi sono inizialmente assenti, si nota solo una alterazione degli esami ematici, ma nel tempo il malfunzionamento epatico si manifesta con dimagrimento, fatica e debolezza, nausea, ittero e prurito, ingrossamento del fegato stesso fino agli stadi più avanzati con ascite (accumulo di liquido nell’addome), encefalopatia, anemia, alterazioni ormonali.
Come prevenire il danno epatico
Fortunatamente, poiché nella maggior parte dei casi il fegato soffre a causa di uno stile di vita non salutare, la fase iniziale è reversibile.
Le raccomandazioni sono:
- Limitare l’introito calorico
- Scegliere un’alimentazione sana, con pochi grassi e carboidrati complessi, ricca di fibre
- Attività fisica
- Nutraceutici ad azione disintossicante, antiossidante, antiinfiammatoria
Una buona prevenzione, i controlli periodici ed il consiglio del medico sono gli strumenti migliori per mantenere il fegato in salute!
La linea EPATORIL ®
Negli integratori Epatoril è presente un alto dosaggio di Cardo Mariano (400 mg), una pianta nota sin dall’antichità per suoi effetti benefici sul fegato. Le proprietà del Cardo Mariano sono dovute alla Silimarina, presente naturalmente nei frutti (semi) in percentuale del 4%, estratta con metodi che ne garantiscono un elevato contenuto di principio attivo: è infatti titolato all’80% (320 mg di Silimarina).
Anche la Curcuma è nota per le sue straordinarie proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antidolorifiche. Quella presente nell’Epatoril Plus è una formulazione brevettata di Curcuma Longa e lecitina di Soia chiamata Meriva®, che garantisce un assorbimento complessivo di curcuminoidi molto superiori alla Curcuma non formulata.
La sinergia d’azione dei componenti di questi prodotti trova applicazione in tutti i casi di disturbo del trofismo epatico, quindi in caso di fegato grasso, ovvero di steatosi o steatoepatiti, NAFLD (non alcoholic fatty lever disease), ASH (alcoholic steato hepatitis) e NASH (non alcoholic steato hepatitis).
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