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Il morso della zecca

da | Set 8, 2020

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In estate può capitare di essere vittima del “morso da zecca”, di per sé poco pericoloso per l’uomo, ma con dei rischi legati alla sua possibile trasmissione di infezioni. 

L’European Centre for Disease Prevention and Control aggiorna  sul proprio sito le mappe di distribuzione delle zecche per genere e informazioni per la prevenzione legata ai morsi di zecca.

I materiali hanno lo scopo di aumentare le conoscenze su questi parassiti, prevenirne i morsi, riconoscere il loro habitat, identificarle e rimuoverle correttamente e dare i suggerimenti per le fasi successive al morso di zecca.

In Europa vivono due famiglie di zecche: gli Ixodidi, o zecche dure (presenza di uno scudo dorsale coriaceo) e gli Argasidi o zecche molli. All’interno di queste famiglie, le specie più diffuse in Italia sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi) e Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane).

Le zecche si svegliano dal riposo invernale e cercano un ospite, diffondendosi così nei mesi estivi. Non saltano e non volano sugli ospiti (umani o altri animali), ma avvertono la loro presenza per l’anidride carbonica e il calore emessi dal corpo, si insediano conficcando il rostro nella cute e succhiano il sangue. Il morso da zecca è generalmente indolore e l’animale rimane attaccato all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi spontaneamente cade. 

Le zecche dure possono veicolare all’uomo gli agenti patogeni di borreliosi di Lyme, eherlichiosi, febbri da rickettsiae, tularemia, febbre Q, babesiosi ed encefalite virale (per la quale esiste un vaccino dal 2006).

Le zecche molli possono causare le febbri ricorrenti da zecche e la febbre Q.

Il modo migliore di proteggersi è l’utilizzo di abbigliamento adeguato durante la permanenza e le escursioni nei boschi e in campagna. Va da sè che è fondamentale proteggere anche gli animali domestici, per loro stessi e perché non diventino veicolo per noi.

Il morso di zecca è indolore e nel 70% dei casi passa inosservato. 

 Se si riscontrano zecche sulla pelle bisogna asportarle subito con una pinzetta. Evitare per la rimozione l’impiego di ammoniaca, benzina, acetone, trielina, olio o oggetti arroventati. 

Il rischio di contrarre infezioni dopo morso di zecca è del 5% circa (non tutte le zecche sono infatti portatrici di patogeni), pertanto iniziare una cura dopo essere stati morsi in assenza di sintomi, non è consigliato. I sintomi, che possono apparire da 3 a 30 giorni dopo il morso in genere, sono costituiti per lo più da manifestazioni cutanee nel sito dell’infezione o anche sparse sul corpo e febbre, astenia, malessere generale.

  • European Centre for Disease Prevention and Control Tick species – Distribution map 2020 Stockolm, Swedenhttp://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/vectors/vector-maps/Pages/VBORNET-maps-tick-species.aspx
  • European Centre for Disease Prevention and Control Guidelines on how to use the tick-borne diseases communication tool kit 2015 Stockholm, Sweden
  • Istituto Superiore di Sanità Malattie trasmesse dalle zecche Epicentro 2020 update 16 luglio 

Oltre che per le zecche, sono disponibili i dati delle aree di distribuzione e la prevenzione per gli eventuali incontri anche con zanzare e flebotomi:

https://www.ecdc.europa.eu/en/disease-vectors/surveillance-and-disease-data