Questo disturbo molto fastidioso che affligge il 15% della popolazione adulta in Italia, prevalentemente donne, veniva chiamato generalmente colite ma ora sappiamo che in realtà è tutt’altro. Infatti la colite presuppone una infiammazione del colon, mentre la sindrome dell’intestino irritabile si presenta con tessuto per lo più sano alla colonscopia e, per quanto fastidioso, non si associa al rischio di sviluppare patologie più gravi, compreso il tumore.
È infatti un disturbo funzionale, purtroppo cronico e ricorrente, che tende cioè a presentarsi a periodi e talora anche con caratteristiche diverse, caratterizzato da una alterazione della motilità intestinale e delle secrezioni e una ipersensibilità viscerale.
Come si manifesta la Sindrome dell’intestino irritabile
Si manifesta quindi con gonfiore addominale e dolore, diarrea o stitichezza a seconda che il transito sia aumentato o rallentato, urgenza di evacuare ma anche stanchezza e spossatezza, insonnia, irritabilità ed emicrania, problemi della sfera sessuale. La qualità di vita risulta deteriorata e le ricadute psicologiche sono importanti.
Si è affetti da colon irritabile se il dolore è presente almeno un giorno a settimana negli ultimi tre mesi con esordio almeno 6 mesi prima della diagnosi. Il dolore è generalmente associato alla defecazione, con cambiamento della frequenza e dell’aspetto delle feci stesse, il che permette di classificare 4 tipi di IBS (Irritable bowel syndrome):
Le cause non sono ben definite, si pensa che possano esistere dei fattori genetici e che pregresse infezioni gastrointestinali (Shigella) o stimoli locali (alcuni alimenti, batteri o farmaci) possano innescare i sintomi. La componente psicologica, la presenza di fattori stressogeni, la coesistenza di una sindrome ansiosa o depressiva sono inoltre fattori importanti, così anche come il profilo neuroimmunoendocrino (alterazione dell’equilibrio tra i segnali ormonali e neurotrasmettitori che collegano bidirezionalmente intestino e cervello)
La disbiosi è un altro fattore di primo piano, anzi, potrebbe essere l’anello di collegamento che innesca un malfunzionamento dell’asse intestino-cervello e un deterioramento della mucosa intestinale da cui facilmente scaturiscono i sintomi dell’intestino irritabile.
Una corretta alimentazione, uno stile di vita equilibrato, un microbiota sano sono le migliori armi per conservare la salute e, in questo caso, prevenire la sindrome dell’intestino irritabile.