Cos’è la cistite?
Tradizionalmente disturbo femminile, la cistite è una condizione fastidiosa che può presentarsi con bruciore, aumento del bisogno di andare in bagno, discomfort a livello pelvico e per svuotare la vescica, a volte sanguinamento, febbre.
Comunemente, quando si parla di cistite, si intende la presenza di batteri nelle vie urinarie basse, cioè la vescica e l’uretra. Tale cistite si presenta in varie forme:
- Acuta: arriva improvvisa, ha i sintomi più spiccati e violenti;
- Cronica: più sfumata, presente continuamente ma può anche non dare grandi disturbi. Se non ne da affatto, si definisce “batteriuria (presenza di batteri nelle urine) asintomatica”;
- Ricorrente: si ripete con varia frequenza, da 2-3 volte l’anno fino anche a tutti i mesi nonostante le terapie
Esistono tuttavia anche forme non batteriche, in cui l’infiammazione dei tessuti provoca comunque sintomi anche molto accentuati, di cui spesso non si conosce la causa. Tra queste, la cistite interstiziale, caratterizzata da intenso dolore. Inoltre l’infiammazione può insorgere a causa di radioterapia, farmaci/chemioterapici, traumatismo o rapporti sessuali intensi (“cistite da luna di miele”), freddo.
Perché la cistite colpisce maggiormente le donne?
La cistite è causata per lo più da batteri intestinali che si spostano dalla loro sede naturale fino a raggiungere le vie urinarie dove si stabiliscono e si moltiplicano, provocando una reazione infiammatoria e tutto il corredo dei sintomi. Molto spesso il protagonista è l’Escherichia coli.
Più raramente l’infezione può essere sostenuta da virus o funghi.
Questo può accadere per vari motivi, tra cui disordini intestinali, diarrea o stitichezza ad esempio che portano ad uno squilibrio della flora intestinale.
Le donne in genere soffrono più di stitichezza rispetto agli uomini e questo è già un fattore di rischio. Inoltre l’area genitourinaria femminile è contigua alla parte posteriore per cui è più facile per i batteri spostarsi, l’uretra è breve (3 cm contro i circa 15 cm dell’uomo) e dunque la vescica è facilmente aggredibile. Inoltre l’attività sessuale, il cambiamento dell’ambiente vaginale che avviene con la menopausa, le variazioni ormonali dell’età che rendono i tessuti più fragili, diminuiscono il potere naturale del corpo di opporre una barriera fisiologica al movimento dei batteri.
Un altro fattore di rischio è l’aver già sofferto di cistite. È noto infatti che episodi frequenti, e quindi l’aver spesso ospitato batteri nelle vie urinarie, fa si che questi via via creino delle strutture protette dagli antibiotici e quiescenti, ma pronte a riattivarsi non appena le condizioni generali lo consentono, dando un nuovo episodio di cistite.
Che fare in caso di Cistite?
Alcune norme generali sono consigliabili in ogni caso: regolarizzare l’intestino, osservare una corretta igiene locale (tra cui la semplice accortezza di pulirsi con movimenti dall’avanti all’indietro), evitare detergenti aggressivi ed irritanti, utilizzare indumenti neutri e in fibra naturale e non eccessivamente stretti. Inoltre assumere una adeguata quantità di liquidi giornaliera (1,5-2 L nella media, intendendo acqua e tisane ad esempio, ovviamente sono esclusi alcolici, caffè e altre bevande irritanti) e non trattenere l’urina.
Consigliarsi con il proprio medico è sempre una scelta vincente, per ottenere la diagnosi corretta, per pianificare la strategia adatta di trattamento e di prevenzione ed evitare come prima cosa che i batteri diventino ospiti abituali e in secondo luogo per mantenere il benessere delle vie urinarie e la loro corretta integrità e funzione.
DELTHAmannosio ®
Il DELTHAmannosio ®, integratore alimentare a base di D-mannosio, nucleotidi purificati Ribodiet® e Mirtillo rosso, nasce come coadiuvante nel trattare e prevenire le cistiti acute e ricorrenti e combatterne i sintomi.
In DELTHAmannosio ® è presente un alto dosaggio (1000 mg) di D-mannosio, un monosaccaride estratto dalla corteccia di larice e betulla. Il D-mannosio presenta delle caratteristiche uniche: non è metabolizzato dall’organismo, è altamente solubile e viene escreto intatto e completamente per via renale. Come tale, raggiunge l’apparato urinario in quantità efficace e crea dei complessi con i batteri uropatogeni, primo fra tutti l’Escherichia Coli, responsabile del 90% delle cistiti, bloccandone la capacità di aderire e colonizzare le vie urinarie. Grazie al suo meccanismo di azione, ha il vantaggio di essere efficace anche in presenza di eventuali resistenze agli antibiotici e può agire in sinergia con gli antibiotici stessi, pertanto viene utilizzato sia come coadiuvante nel trattamento sia in prevenzione delle recidive di cistite. Nonstante appartenga alla classe degli zuccheri, può essere utilizzato anche da soggetti diabetici perché non assorbito a livello sistemico.
DELTHAmannosio ® contiene una miscela di nucleotidi liberi purificati (230 mg) unici in commercio, prodotti con il metodo brevettato RIBODIET (44-48% nucleotidi liberi). Essi rivestono un ruolo centrale in tutte le attività cellulari, dalla replicazione alla sintesi proteica, ai meccanismi di trasduzione del segnale già in condizioni basali ed a maggior ragione in situazioni di alto turnover, come nei tessuti epiteliali e nelle mucose e durante processi infiammatori, facilitando e favorendo in questi ultimi la riparazione del danno e la restitutio ad integrum. Inoltre i nucleotidi hanno mostrato proprietà immunomodulanti e diriequilibrio e promozione dell’attività della flora batterica a livello gastrointestinale, la cui alterazione (disbiosi) è spesso concausa di cistiti.
Infine, DELTHAmannosio ® contiene anche Cranberry (40 mg) o mirtillo rosso americano, noto ai nativi americani per l’azione benefica sulle infezioni delle vie urinarie, nella osteoporosi e come fonte di antiossidanti. Le proprietà del Cranberry sono dovute alle Proantocianidine (PAC), polifenoli che inibiscono l’adesione dei batteri alle pareti delle vie urinarie, presenti nelle bacche di cui si utilizza l’estratto secco. Le PAC vengono estratte in HPLC (High Performance Liquid Chromatography), ossia facendo passare la materia prima in colonne sotto una pressione di centinaia di atmosfere, riuscendo a raggiungere una titolazione finale del 25%.
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