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Prurito: quando la colpa è del fegato

da | Mar 11, 2022

Può capitare a tutti di notare improvvise zone arrossate sulla cute, a volte delle eruzioni cutanee vere e proprie, con bollicine o placchette rilevate dure e prurito.

La comparsa è improvvisa, la durata è variabile da qualche giorno a qualche settimana. Escludendo le malattie esantematiche, in genere le cause più comuni sono le allergie o il contatto con sostanze irritanti e la pelle secca e sensibile. In questi casi la durata è in genere limitata e anche se spesso non sappiamo risalire alla causa, l’episodio resta circoscritto.

Se il prurito non passa

Quando invece “non passa”, è il caso di indagare seriamente la causa, perché la cute è una formidabile spia del nostro stato generale e suona gli allarmi!

Il problema infatti può risiedere in una alterazione del metabolismo, un cambiamento ormonale, un problema renale o una sofferenza del fegato e il medico consiglierà le indagini più opportune.

Vediamo le cause più comuni:

  1. Disordini del metabolismo: in primis il diabete mellito che riduce l’idratazione della cute che diventa sensibile e si desquama, che favorisce le infezioni (micosi da Candida ad esempio), che provoca alla lunga malfunzionamento renale
  2. Alterazioni ormonali: iper- e ipo-tiroidismi ad esempio, squilibri degli ormoni sessuali (estrogeni, androgeni, progesterone)
  3. Insufficienza renale perché provoca secchezza cutanea, accumulo di sostanze tossiche, di fosforo in circolo e di calcio nella cute
  4. Malattie epatiche e delle vie biliari che portano a ristagno di bile. I Sali biliari si accumulano in circolo e a livello cutaneo danno prurito. Gli esami ematici rivelano aumento di bilirubina, gamma-glutamiltransferasi e fosfatasi alcalina. Il prurito è in genere un sintomo di seria compromissione ed è difficile da trattare

Meglio prendersi cura del fegato per tempo

È importante effettuare i controlli periodici, poiché all’inizio, alcune alterazioni non danno sintomi o lo fanno in modo sfumato (stanchezza, alitosi, alterazione delle transaminasi) ma se trascurate, possono compromettere davvero la salute.

Tuttavia, se scoperte per tempo, sono reversibili. Uno stile di vita sano e controllo del peso, regolare attività fisica, rimedi naturali che aiutino la disintossicazione e supportino la funzione epatica, sono infatti sufficienti a invertire la rotta!

Linea EPATORIL

Spesso può essere utile l’utilizzo di un integratore alimentare, come quelli della linea Epatoril: una sinergia di principi epatoprotettivi ed antiinfiammatori per il supporto delle funzioni epatiche.

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  • Silimarina ad alta titolazione (80%) dal Cardo Mariano (250 mg), nota per le proprietà epatoprotettive
  • Formulazione innovativa di Curcuma fitosomiale (Meriva®) che assicura un elevato assorbimento
  • Nessun effetto collaterale tipico dei trattamenti farmacologici

L’utilizzo è consigliato in tutti i casi di disturbi del trofismo epatico.

Maggiori informazioni qui