Lo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2 ha colto il mondo impreparato e fatto vacillare molte certezze. L’elevata contagiosità ci ha costretto a limitare drasticamente la normale socialità e ancora non si sa quando e se torneremo alla normalità che conoscevamo.
La ricerca di dati su come e quanto il virus si possa trasmettere è stata intensa: a parte la ovvia trasmissione da persona a persona, ci si è chiesti quale potesse essere il ruolo di ambienti ed oggetti contaminati.
Uno studio (https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMc2004973?articleTools=true) dimostrava che il coronavirus SARS-CoV-2 può persistere su plastica e acciaio inossidabile per giorni, per cu la decontaminazione di oggetti e superfici diventava una priorità.
Ma davvero questi dati sono ancora fondati? E se pure è vero che il virus persiste sugli oggetti, è un rischio di contagio?
La rivista Nature (https://media.nature.com/original/magazine-assets/d41586-021-00251-4/d41586-021-00251-4.pdf) , tra le altre, ha recentemente cercato di fare il punto: il rischio di infettarsi da oggetti contaminati è basso, così come spiega anche il dott. Goldman, microbiologo della Rutgers New Jersey Medical School di Newark (https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S1473-3099%2820%2930561-2)
La disinfezione resta un’azione importante e raccomandata, perché l’RNA virale è presente in ambienti dove c’è stato un soggetto infetto, tuttavia la sua presenza non è indice di contagiosità ma solo del suo passaggio.
È stato stimato che il rischio di infezione da contatto con una superficie contaminata da SARS-CoV-2 è inferiore a 5 su 10.000 – inferiore al rischio di trasmissione tramite superfici per influenza (https://pubs.acs.org/doi/pdf/10.1021/acs.estlett.0c00875#)
Pulire le superfici è quindi molto meno efficace del distanziamento sociale o dell’uso di mascherine: le persone sono più pericolose degli oggetti e la trasmissione aerea è la modalità principale. Tuttavia, senza esagerazioni quali mettere in quarantena la spesa o disinfettare le penne, la disinfezione resta un’azione virtuosa, come la corretta areazione, l’indossare le mascherine e matenere il distanziamento.